Un ospedale di eccellenza da smantellare!

Nuovo attacco ai reparti dell’ospedale di Castelfranco Veneto

Sulla stampa di ieri e di oggi: a Castelfranco Veneto l’ospedale sarà interamente convertito alla cura dei tumori. Vediamo la sostanza: spariscono da Castelfranco tutti i reparti attuali, resta solo oncologia. Castelfranco viene scelto perché ha sale operatorie, laboratorio, 2 interi piani vuoti e inutilizzati, notevoli “asset di partenza”. Perderemo l’ospedale ma la pillola viene debitamente indorata!

E’ vero, la nostra è una struttura eccellente e ha tutte le caratteristiche per essere un Ospedale di alta specialità. E’ stato il profilo che lo ha caratterizzato fin dal 2002, quando l’USSL 8, dopo aver chiuso ben 4 ospedali su 6, ha deciso di considerare i presidi di Castelfranco e Montebelluna come “un ospedale a due gambe”: a Montebelluna una sede più di territorio, a Castelfranco le alte specialità. Fra queste, già prevista fin dal 2002, la radioterapia: che stiamo ancora aspettando!

A Castelfranco va detto quindi che il polo oncologico c’è già di fatto da molti anni, ed è cresciuto con i Ferlin, con i Manente, con i Liessi, primari tutti di eccellenza, insieme a una struttura ricca di risorse umane di valore e di alta tecnologia.

Però il territorio non è stato mai messo da parte e tutte le specialità, dalla chirurgia anche maxillo-facciale, alla medicina, al pronto soccorso, alla ostetricia-ginecologia e pediatria, all’ortopedia, neurologia, fisioterapia, ematologia, angiologia, radiologia, laboratorio e molto altro sono sempre state considerate un servizio al territorio di grande valore. E un servizio che non pesa, con costi fuori controllo, sulle tasche dei cittadini, perché la nostra era ed è una delle poche USSL virtuose in Italia e nel Veneto.

Allora perché introdurre un’ipotesi di conversione totale che stravolge l’esistente ed è assolutamente sospetta per la tempistica e per le prospettive? La Regione non ha il progetto, non ha le risorse e il Presidente Zaia dichiara che nel 2016 Castelfranco può essere il polo oncologico Veneto in concorrenza con Aviano. Come si fa ad affermare che in due anni si farà quello che non si è fatto – nemmeno in parte – in dieci, di anni? Chi ancora crede alle promesse e agli annunci ai quali poi nessuno dà seguito? Qualcuno ha verificato quali sono i costi e quali i benefici per la spesa sanitaria nazionale e per i cittadini che hanno bisogno di assistenza e cura?

Questo secondo noi è solo il cavallo di Troia per avviare la chiusura dell’Ospedale di Castelfranco, considerato in Regione un doppione di Montebelluna. (E chissà che cosa ne direbbe Domenico Sartor!) Un annuncio ad effetto per far  digerire ai castellani una politica del carciofo che sta togliendo un reparto alla volta al nostro ospedale in favore di Montebelluna e anche di Bassano: vedi quello che sta succedendo con pediatria e ostetricia. Uno specchietto per le allodole!

Noi di Vivere Castelfranco abbiamo una proposta alternativa, seria, concreta e fattibile: la Regione faccia il progetto e realizzi subito la radioterapia che è prevista da 12 anni dalle schede ospedaliere regionali, completi intanto i due piani ancora vuoti, migliaia di metri quadri, e li utilizzi per avviare il centro oncologico, poi vediamo come questo polo può crescere e svilupparsi. Tutto senza stravolgere i servizi, senza danneggiare i cittadini della Castellana né quelli del Montebellunese, tutto in maniera razionale e senza i grandi investimenti che questo Paese per il momento non si può permettere.  

Una soluzione ragionevole per un servizio delicato e qualificante per il Veneto, non solo per la nostra USSL: speriamo che ci sia ancora qualcuno che pensa alla gente, nella stanza dei bottoni!

Castelfranco Veneto, 07 05 2014                                              Maria Gomierato